Matteo Costa
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23 Ottobre 2014 - Weinsberg
Trait d’union sul Bösendorfer
Matteo Costa nel Salone delle Feste „Am Weissenhof“, di Leonore Welzin.

Iniziare un concerto con “La rabbia per il soldino perduto” di Beethoven equivale ad una vera e propria presa di posizione. Per presentarsi nel Salone delle Feste “Am Weissenhof” Matteo Costa sceglie ciò che per gli altri pianisti rappresenta un sicuro finale ad effetto, il Rondò alla ingharese quasi un capriccio,  generalmente eseguito come bis. Dopo soli pochi secondi di raccoglimento il pianista genovese dà vita sulla tastiera del piano a coda Bösendorfer ad una vera e propria eruzione di motivi spumeggianti, variazioni e cambi di tonalità.
Ancora ipnotizzato dall’esecuzione di questo pezzo virtuosistico, l’entusiasmo del pubblico si è manifestato con numerosi “bravo” – e non saranno gli unici della serata – dopo una sublime “Appassionata”. Costa interpreta la sonata per pianoforte n. 23 in Fa minore in maniera radicalmente soggettiva e come espressione di virtuosismo romantico, con apparente tranquillità, maggiore linearità e trasparenza, rispetto a come siamo abituati ad ascoltarla. Partendo dall’eterogeneità della composizione, Costa è in grado di creare uno spazio organico, dal quale il pubblico esce come purificato...


11 Gennaio 2015 - Heidelberg
Classica: la settimana pianistica presso l’Istituto tedesco-americano si conclude con Matteo Costa.
Futuristi in marcia

Qualcuno crede che il termine “solidità” abbia un senso spregiativo? Non è proprio così, infatti in questo caso “solido” sta a significare che per una volta tanto un pianista non si perde in stravaganze narcisistiche, bensì si attiene alle note del testo... Tutto ciò si nota poco nella rielaborazione di Busoni della Chaconne di Bach, anche se un po’ ingigantita, che ben si adatta all’interpretazione di Costa, esattamente come la Sonatina “Super Carmen”, una parafrasi musicale contraddistinta da variazioni armoniche e da sfumature sorprendenti. Matteo Costa ha eseguito con mano sicura anche le due Arabesche di Claude Debussy, senza eccessive personalizzazioni. La Sonata fantasia di Alexander Scriabin è stata proposta dal pianista con decisa autoreferenzialità, soprattutto nel Perpetuum mobile del finale. Ciò che si intende con “solidità”, Matteo Costa l’ha dimostrato e confermato in particolare con l’”Appassionata” di Beethoven...


18 Novembre 2016 - Gundelsheim
Ultimo concerto della rassegna “Romantisches Schlosskonzert” nel “Palazzo ghiacciato”

Le orecchie degli spettatori rapiti dal concerto erano ben calde, così come le mani per i calorosi applausi elargiti... l’interprete ha regalato al pubblico un magnifico concerto. Matteo Costa riesce ad interpretare in maniera così perfetta la “Chaconne in re minore” di Johann Sebastian Bach nell’arrangiamento di Ferruccio Busoni, da guadagnarsi il massimo rispetto degli intenditori di musica presenti in sala e il lungo applauso di tutto il pubblico...  nell’Arabesque di Schumann si sprigiona tutto il talento dell’interprete italiano, così come nel Carnaval op. 9.

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